Non c’è futuro senza il passato”

Angelo era socio , come me, della “Dora”, grande palestra per un moschista. Ci incontravamo sul fiume, ci tenevamo informati sulle acque e su come adattare le nostre tecniche alle loro sempre mutevoli condizioni. Per me, novizio di pesca a mosca, era sempre una grossa lezione che mi impartiva sulle rive del fiume, ma talora anche negli intervalli all’Osteria della Pesa a Cigliano, tempio della cucina piemontese.

Ma quei nostri incontri erano occasione per ben più generali scambi di idee sui più diversi argomenti e mi colpiva il suo senso della tradizione. Per Angelo, nulla del passato doveva essere rifiutato o dimenticato, come dimostrava l’importante biblioteca di pesca che era andato formando ed arricchendo per tutta una vita.

Ricordo quando subì il furto della macchina in cui teneva un campionario storico di mosche: era la perdita di queste che lo addolorava (ben più che quella dell’auto) e si propose di rifare la sua collezione perduta.

Non credo ci sia riuscito, ma certo ci provò: un paio di domeniche dopo il furto ci incontrammo ai “tavolini” di Mazzè e lui voleva che lo accompagnassi a cercare nei prati il “Cocchetto” con cui si facevano un tempo le camole per i temoli del suo “Ticino”.

Gli dissi che avevo fretta di andare a pescare alcune bollate ben visibili lì sotto e che le sue camole poteva ben ricostruirsele con uno dei tanti materiali più moderni che aveva nel negozio. Ma lui rispose: ” la cosa importante è conservare le tradizioni anche nelle piccole cose, perché non c’è futuro senza il passato”

E con queste parole (…che sono la sintesi della Storia come Scienza..) riassumeva tutta una filosofia di vita, la stessa che lo rese orgoglioso di celebrare i 114 anni di attività di “GARUE”.

Carlo Orombelli